Lottare con la sofferenza – Padre Michel Quoist - leggoerifletto

Vai ai contenuti

Menu principale:

Lottare con la sofferenza – Padre Michel Quoist



La redenzione non è soltanto lotta e vittoria sul peccato, lo è pure sulla sofferenza e morte che Cristo ha saputo affrontare, prendere su di sé e "dinamizzare", riversandovi il suo amore infinito. Tutto ciò che abbiamo detto sul riconoscere i propri errori e sul farne dono al Padre in Cristo salvatore, non sarebbe valido se non partecipassimo anche noi a quest’altro combattimento, che è poi il secondo aspetto dell’atto unico della nostra salvezza.

Ma prima di accogliere la sofferenza e di offrirla, il cristiano deve lottare contro di essa. È un dovere assoluto.

Altrimenti il cristiano sarebbe quel "rassegnato" che abbiamo risolutamente condannato perché è diametralmente opposto alla dignità radicale dell’uomo voluta da Dio.

Non ripeteremo mai abbastanza che la sofferenza è un male, e che bisogna fare di tutto per ridurre il suo dominio. È questo un aspetto dell’impegno dell’uomo nel creato: il corpo a corpo doloroso e tragico della creatura cosciente con il mondo e l’universo progressivamente conquistati e dominati; lotta individuale e collettiva, dall’azione diretta sulla materia bruta e sulla vita fino all’azione sul mondo e sull’umanità già trasformati.

È il lavoro umano, la tecnica, la scienza, tutte le scienze.

È l’impegno nell’organizzazione politica, economica, sociale dell’umanità.

È la presenza attiva in questo immenso "cantiere di costruzione del mondo" in cui tutti si ritrovano, in cui quelli che soffrono e muoiono sono i soldati caduti in una guerra giusta, e in cui i progressi si acquistano a prezzo d’insuccessi parziali, di ferite e di sofferenze, che consentono però la marcia in avanti di tutta l’umanità.

La sofferenza in sé è un male.

Non posso ammettere che per tentar di spiegarla, di "trovare delle scuse a Dio", si cerchi di convincersi che è un bene. Credo che sia un’imperfezione e tale rimarrà sempre. Nel "cielo nuovo e terra nuova", non ci saranno più sofferenza né morte. Dio "pianterà la sua tenda tra gli uomini, essi saranno il suo popolo, e Dio sarà per loro il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dei loro occhi, e non ci sarà più né morte, né lutto, né grido di dolore, perché la condizione di prima sarà superata" (Ap 21,34).

Io non credo che Dio "mandi la sofferenza" all’uomo, "per punirlo, o "per il suo bene". Non riesco ad ammettere un Dio-Amore che tortura l’uomo per farlo diventare migliore. La punizione del suo peccato, è l’uomo stesso che se la assegna. Sconvolgendo il creato l’uomo infligge a se stesso e ai suoi fratelli delle pene molto pesanti. Dio non ha bisogno di aggiungerne altre.

Quando un fanciullo nella strada sfugge alla mano di suo papà, corre, cade e si fa male, il padre molto spesso lo raggiunge e lo sculaccia. Questo sovrappiù di sofferenza è inutile per il bambino; il suo capitombolo gli basta, è la sua punizione. Il padre si è adirato, ha perso le staffe. È un’imperfezione. Dio non perde le staffe verso il figlio prodigo, non lo picchia. Al contrario, invece di abbatterlo, lo aiuta a portare la sua sofferenza.

Io non riesco a capire quei cristiani prostrati che nelle loro sofferenze "benedicono la volontà di Dio". Non abbiamo bisogno di rassegnati ma di uomini in piedi che lottano contro la sofferenza e quando questa non vuole cedere – essa che è un male e che un male rimane – la utilizzano, grazie a Gesù Cristo e con lui, per cavarne un bene. Così gli scarti irrecuperabili, gettati nel fuoco diventano colore e luce.

La sofferenza è un male. Una sconfitta. È un segno che l’uomo non è ancora riuscito ad impadronirsi dell’universo ed a svilupparlo per metterlo al servizio di tutti. È anche il segno che l’umanità non è ancora comunità nell’amore finalmente trionfante.

Agli uomini che così spesso vengono a parlarmi delle loro sofferenze non devo in un primo tempo, col pretesto della fede, parlare di offerta. Devo prima di tutto far loro sentire il richiamo alla lotta che risuona nel cuore di ogni dolore. Poi, posso invitarli ad unirsi a Gesù Cristo per soffrire ed offrire con lui. Non è la sofferenza di Gesù Cristo che ha salvato il mondo, ma l’amore col quale ha portato ed offerto questa sofferenza, come non è il legno morto che illumina e riscalda, ma il fuoco che consuma il legno. Solo l’amore genera la vita.

(Padre Michel Quoist)

Fonte: da L’Ancora 11/2002
http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/03/michel-quoist-biografia.html



 
Omaggio a Maria | Immacolata Concezione, solennità | Preghiere, poesie del mattino | Preghiere, poesie della sera | Atto di affidamento | Apparizioni della Vergine e luoghi sacri | Preghiere agli Angeli | preghiere a Gesù | Preghiere al Sacro Cuore di Gesù | Preghiere a San Giuseppe | Preghiere d'intercessione | Ad ogni ora la sua preghiera | Rosario | Quaresima,Pasqua | Preghiere dopo la S.Messa | Per gli sposi | Preghiere per la Pace | Esorcismo, guarigione, liberazione | Preghiere SS. Eucarestia | Spirito Santo | Novene,Litanie | Preghiere per i sacerdoti | Catechismo della Chiesa Cattolica | Parole Buone | Anziani, preghiere e poesie | Preghiere per gli ammalati | Per i defunti | Testimoni di Santità | Charles de Foucauld | San Giovanni XXIII, papa | Beato Paolo VI, papa | Papa Giovanni Paolo I | San Giovanni Paolo II, papa | Papa Benedetto XVI | Papa Francesco | San Massimiliano Kolbe | San Carlo Borromeo | Madre Teresa di Calcutta | Sant'Agostino | Giussani Luigi | Madeleine Delbrêl | don Tonino Bello | don Primo Mazzolari | San Francesco d'Assisi | Santo Curato d'Ars | Don Bosco | San Pio da Pietrelcina | Madre Anna Maria Cànopi | Ferrero Bruno, don | Card. Carlo Maria Martini | Amorth Gabriele, padre | Anselm Grün | Anthony de Mello,padre | Dietrich Bonhoeffer | Larrañaga Ignacio, padre | Merton Thomas Padre | Quoist Michel, padre | Padre Andrea Gasparino | Van Tuan Francois Xavier Cardinale | Lucien Jerphagnon | Jean Vanier | Georges Bernanos | Paul Claudel | Miguel de Unamuno | Fratelli maggiori, Shoa | Salmi | Libro dei Proverbi | Natale | Gibran Kahlil | Rudyard Kipling | Erma Bombeck | Alejandro Jodorowsky | Stagioni | Pessoa Fernando | Rabindranath Tagore | William Shakespeare | Paulo Coelho | Emily Dickinson | Pablo Neruda | Jacques Prevert | Juan Ramòn Jiménez | Nazim Hikmet | Love | Santuari e Advocazioni | Mappa generale del sito
Torna ai contenuti | Torna al menu