Gli angeli e la chiesa - Don Marcello Stanzione - leggoerifletto

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Gli angeli e la chiesa - Don Marcello Stanzione


Gli Angeli circondano la Chiesa, essi difendono la Chiesa, preparano la Chiesa al grande giorno delle sue nozze eterne; quel giorno, essi faranno da corteo alla Chiesa, immortale Sposa dell'Agnello.

La missione degli Angeli è di ordine naturale. Anteriormente al battesimo, il bambino che viene al mondo è provvisto di un angelo custode. "Grande è la dignità delle anime, dice San Girolamo, per aver ognuna, fin dalla sua nascita, un Angelo delegato alla sua custodia".

Ma, se l'ufficio degli Angeli di fronte alle anime umane, preso in se stesso, è di ordine naturale, essi esercitano un fine soprannaturale. E' per questo che San Paolo li chiama "degli spiriti incaricati da Dio d'un ministero a favore di quelli che hanno parte all'eredità della salvezza" (Eb.1,14). Questa frase paolina pone la missione degli Angeli nella sua vera luce. Essi sono incaricati di proteggere le creature umane, ignoranti, deboli, od almeno indigenti sotto qualche aspetto.

Ma, pur essendo tutte prese dalla cura dei loro protetti, anche sotto un rapporto puramente naturale, essi lavorano infaticabilmente ad orientare, a guidare il loro itinerario esistenziale terreno verso "l'eredità della salvezza". Così, preposto alla custodia di un acattolico, l'Angelo si sforzerà di aprirgli, di appianargli le vie che lo porteranno alla fede ed al battesimo cristiano.

In unione con gli uomini apostolici, gli Angeli lavorano all'edificazione della Chiesa. Dopo aver preparato gli incontri degli Apostoli con gli infedeli od i peccatori, essi assecondano le loro parole con delle segrete ispirazioni. Noi abbiamo visto all'opera, negli Atti degli Apostoli, questi agenti celesti, questi intermediari invisibili. Quello che hanno fatto allora, essi lo continuano incessantemente. Non vi sono, nell'opera della salvezza delle anime, mille coincidenze che resterebbero inesplicabili, se non vi si vedesse l'azione di questi spiriti tutelari, che si chiamano gli Angeli buoni? Così, primo ufficio degli spiriti angelici: essi concorrono a raggruppare queste pietre vive con cui la Chiesa si edifica. Un secondo ufficio è di far salire verso Dio le preghiere della Chiesa; un terzo è di vigilare su di Lei e di proteggerla dai suoi nemici.

L'Apocalisse, che è la storia profetica della Chiesa, ci traccia un quadro molto espressivo di questi diversi ministeri degli angeli buoni. "Io vidi, ci dice San Giovanni, sette Angeli che stavano davanti al trono di Dio, e ad ognuno di essi fu data una tromba.
Ed un altro Angelo sopraggiunse, e si tenne davanti all'altare, avendo in mano un incensiere d'oro; e gli fu dato dell'incenso in abbondanza, affinché egli facesse salire il profumo delle preghiere dei Santi sull'altare d'oro che è davanti al trono di Dio. Ed il fumo dell'incenso, formato dalle preghiere dei Santi, salì dalla mano dell'Angelo davanti a Dio. E l'Angelo prese l'incensiere, e lo riempie del fuoco dell'altare, e lo sparse sulla terra, e ci furono tuoni, clamori, folgori ed un grande terremoto. Ed i sette Angeli che avevano le trombe si disposero a suonarne, ecc." (Ap.18, 2 e 7).
Ad ogni suono delle trombe angeliche, si produce uno sconvolgimento sulla terra. Più avanti, appaiono diversi Angeli: quello che evangelizza i popoli con una voce che rassomiglia al ruggito del leone, quello che ha una falce appuntita, quello che ha potenza sul fuoco. Infine intervengono sette spiriti celesti che vuotano di volta in volta sulla terra e le acque le sette coppe della collera di Dio (Ap.16 ).

L'ufficio dei Santi Angeli, per assistere e difendere la Chiesa durante il suo pellegrinaggio terreno, è ben chiaramente ed energicamente descritto in queste pagine, di cui non vorremmo attenuare a sproposito l'aspetto formidabile, ma da cui possiamo anche rilevare il lato consolante.
L'assegnazione delle sette trombe ai sette Angeli indica ch'essi sono incaricati di segnare, di aprire e di sviluppare, per così dire, i grandi periodi dell'umanità.
Ma ecco un angelo che è chiamato ad esercitare un ministero sacerdotale, analogo a quello che compie il levita sotto l'antica Legge: gli prende dell'incenso, che rappresenta la preghiera dei Santi; lo fa bruciare e lo fa salire in fumo di piacevole odore davanti al trono di Dio.

Questo passo ci rivela una verità importantissima: i Santi Angeli hanno la missione di presentare a Dio le nostre preghiere. "Il Figlio dell'uomo salva, dice Sant'Ilario, gli Angeli vedono Dio, e gli Angeli dei bambini presiedono alle preghiere dei fedeli. Che vi sia presenza degli Angeli, è un dogma fuori discussione. Gli Angeli, ogni giorno, offrono a Dio, per Cristo, le preghiere dei fedeli. Vi è dunque un grande pericolo nel disprezzare uno di questi piccoli, i cui desideri e le suppliche sono presentate al Dio eterno ed invisibile dal ministero veloce e magnifico degli Angeli".
Gli Angeli non smettono di esercitare utilmente il loro ufficio, introducendo le nostre preghiere alla presenza del Dio invisibile ed eterno.

Come sarebbero più ferventi le nostre preghiere, se noi le facessimo in presenza degli Angeli (Salmo 137,1), per non far che un assieme con le preghiere degli angeli, per essere poste, dalla mano degli Angeli, nell'incensiere d'oro e salire così come un fumo d'incenso davanti al trono di Dio!
Ma ecco un’altra visione dell’Apocalisse. L'Angelo prende l'incensiere, lo riempie del fuoco dell'altare, lo versa sulla terra; e ne consegue un grande movimento, rumori di voci, tuoni e terremoti.
Qui, l'Angelo esercita un ministero di giustizia, ma sempre in favore degli eletti di Dio. Le loro preghiere hanno provocato un intervento divino.

Nel giorno delle rogazioni, la Chiesa chiedeva a Dio, attraverso la voce dei suoi figli, ch'egli "si degni di umiliare i suoi nemici". Queste suppliche ripetute divengono dei carboni di fuoco, che l'Angelo, ad un dato momento, prende nel suo incensiere; ed egli li versa sulla terra e ne risultano delle commozioni salutari, un felice sconvolgimento dell'impero del male.

(Don Marcello Stanzione)



 
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